Il sistema scolastico italiano, prevede che le maggiori novità riguardano più il corpo docenti , rispetto a quello degli studenti. Difatti , risulta essere al vaglio, la proposta da parte del Parlamento , con cui il percorso per diventare insegnante , passerà attraverso l’Università. Ciò significa che per poter iniziare ad insegnare nelle scuole secondarie di primo e secondo grado,
bisognerà ; acquisire una laurea magistrale ( triennale per gli Istituti Tecnici Professionali ) , associando poi un percorso di abilitazione che si basa sull’acquisizione di 60 crediti formativi ( Cfu )
, il concorso un anno di prova in servizio con un test finale e una valutazione conclusiva.
La norma prevede che , fino al 31 dicembre del 2024 , sarà data una possibilità a ogni candidato di
avere un limite di 30 cfu, conseguendo i rimanenti in seguito al concorso, dove però 24 dovranno
essere ottenuti entro il 31 ottobre del 2022. La decisione è stata presa per consentire una fase di
passaggio visto che il nuovo sistema dovrebbe entrare in vigore nel 2025 o 2026.
Oltre ai vari corsi annuali, verrà anche aggiunto un sistema di formazione retribuita per i docenti ,
dove la partecipazione sarà volontaria e prevederà una retribuzione terminato il corso. Almeno
fino al 2024 non verrà tagliata la Carta del docente.
La riconsiderazione delle metodologia sull’insegnamento, prevede il diffondersi del metodo
analogico, ideato dal pedagogista Camillo Bortolato, basato sull’apprendimento per analogia e
osservazione. Il metodo è basato su un’alternativa alla didattica tradizionale. Le stesse innovazioni
sono state messe in atto anche da parte della scuola superiore, in cui si è messo in atto la
metodologia Clil ( Content and Language Integrated Learning ) e l’introduzione delle sezioni
Cambridge , basate sull’insegnamento e acquisizione della lingua inglese.
La ristrutturazione del sistema scolastico si basa anche sulla durate dei percorsi ; Miur ha deciso di
sperimentare percorsi di scuola superiore , con maggiore eccezione a percorsi liceali e istituti
tecnici , a partire dall’anno scolastico 2022-2023 e per le professioni 2023-2024, con durata di 4
anni.
Sistema scolastico italiano
Il sistema scolastico Italiano , risulta essere uno dei più stressanti al mondo ; si registra difatti
maggiori problemi legati al benessere fisico e psicologico , dettati dall’eccessivo tempo investito
nello studio. E con la pandemia e la Dad tutto è stato amplificato.
Un recente report su , “Facciamo scuola – L’educazione in Italia ai tempi del Covid-19”, elaborato
da WeWorld, ha fotografato la situazione del sistema educativo italiano e le sue ripercussioni sul
benessere educativo, fisico e psicologico di ragazze e ragazzi. Proponendo così tre differenti azioni
per cambiare il sistema scolastico e renderlo così, maggiormente più aderente alle differenti
esigenze educative e formative degli studenti italiani. Propone tre azioni concrete per cambiare il
sistema scolastico e renderlo più aderente alle esigenze educative e formative degli studenti.
Gli studenti italiani, sono quelli che utilizzano maggiormente più ore di studio, circa 50 ; a causa
della mancanza di pause adeguate, i ragazzi , facendo fatica a trovare il tempo per riposarsi ,
aumentano il livello di stress . Causando di conseguenza , scarso interesse scolastico e cattive
performance, con disagio psicologico e dispersione scolastica.
Si è stimato difatti che , a causa della situazione pandemica da Covid-19, i periodi di Dad hanno
ridotto una produzione di apprendimento equivalente a 0,6 anni di scuola e aumento del 25 %
della quota di bambini e bambine della scuola secondaria inferiore al di sotto del livello minimo di
competenze. Questo ha inciso soprattutto sulle fasce sociali più deboli, a causa del digital divide: i
dati rilevati sul campo da WeWorld evidenziano grandi limiti in termini di differenze di accesso ai
dispositivi digitali.
Le proposte
WeWord ha deciso di proporre tre alternative per garantire un miglioramento scolastico,
all’interno di un luogo inclusivo , che includa i bisogni di ogni studente .
- Obbligo di istruzione dai 6-16 anni ai 3-18 anni ; questo garantirebbe un maggiore
beneficio all’interno dell’educazione a tutti i bambini , con effetti positivi
sull’apprendimento nel lungo periodo. Questa nuova fascia , garantirebbe una maggiore
prevenzione e contrasto riguardo la riduzione del fenomeno dei NEET (giovani che non
studiano e non lavorano). - Riorganizzare calendario scolastico ; ridurre da tre mesi di vacanza a due ( luglio e agosto ) , e distribuire in maniera uniforme maggiori pause, per garantire e mantenere un numero
totale di 200 giorni di lezione. Questo riuscirebbe a garantire innanzitutto una maggiore
continuità didattica e relazionale , favorendo anche maggiore conciliazione tra hobby, famiglia e lavoro per i genitori. Aspetto che risulterà basilare per garantire l’emancipazione occupazione femminile. - Dirigente extra-scuola : questa nuova figura, sarà incaricata di potenziare tutte le attività
extrascolastiche, insieme al terzo settore. L’obiettivo principale è quello di diminuire
eventuali carenze di esperienze attive e relazionali, ponendo al centro di interesse i
bambini e ragazzi.

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